sabato 24 ottobre 2015

L'UDC rischia di sparire...crack vicino

Pierferdinando Casini e il suo partito potrebbero sparire dalla politica italiana. A mettere in dubbio la sopravvivenza del partito è il bilancio dell'UDC, in rosso di 2 milioni di euro,come spiega Paolo Bracalini su Il Giornale: "«Tale circostanza indica l'esistenza di una incertezza rilevante che può far sorgere dubbi significativi sulla continuità aziendale del Partito». Fuori dal linguaggio formale della Moore Stephens, la società di revisione che ha analizzato il bilancio 2014 dell'Udc, significa che il partito di Casini e Cesa è in bancarotta. La «circostanza» di cui si parla è il disavanzo con cui l'Udc ha chiuso l'ultimo anno, quasi 2 milioni di rosso, profondo rosso. Tale da mettere in dubbio «la continuità aziendale del partito». Cioè da far chiudere baracca. La ragione del default dei centristi va cercata «nell'esiguità dei proventi conseguiti», in altre parole nel fatto che non entrano più soldi, mentre le spese restano alte, specie quelle per le campagne elettorali (nel 2014 ci sono state Europee e Regionali). Non solo si è prosciugato il rubinetto dei contributi statali, da più di 4,6 milioni nel 2013 a 31mila euro, spiccioli. Ma il partito di Casini sembra aver perso anche l'appoggio dei munifici amici che lo avevano sponsorizzato negli anni precedenti. Le «contribuzioni liberali» per Casini and company nell'ultimo anno si sono drasticamente ridotte, dal milione mezzo di euro dell'anno prima (tra donazioni di persone fisiche e aziende) ai miseri 57mila euro del 2014, più o meno i soldi versati dagli stessi eletti dell'Udc tra Parlamento e consigli regionali. Non arriva più il solito assegno a sei cifre da Francesco Gaetano Caltagirone, suocero di Casini e storico finanziatore dell'Udc. Si dice che il costruttore abbia altri passioni politiche al momento (simpatie renziane, e poi Alfio Marchini per il Campidoglio). A questo si aggiunge il clamoroso fallimento del 2 per mille, una novità del nuovo sistema di finanziamento dei partiti che però si è rivelata un flop. Specie per l'Udc, che pure pubblicizza il 2 per mille sul suo sito, con tanto di lettera firmata dal segretario Lorenzo Cesa («Caro amico/a, grazie anticipatamente per il contributo che vorrai assegnare all'Udc»). Pochi amici e amiche, visto che nelle dichiarazioni dei redditi sono stati soltanto 114 (su 42milioni) i contribuenti che hanno versato la quota al partito centrista, per un totale di solo 3mila euro, nemmeno sufficiente a pagare un mese di affitto. Avanti così, avvertono i consulenti, si chiude".

Nessun commento:

Posta un commento