Pubblicato Mercoledì 30 Luglio 2014, ore 17,24
Paradossalmente l’abolizione del vitalizio fa lievitare la busta paga degli eletti a Palazzo Lascaris: 1.600 euro in più a testa. La denuncia del Movimento 5 stelle che torna all’attacco sui tagli ai costi della politica: “Fate come dice Renzi”
A denunciarlo sono gli esponenti delMovimento 5 stelle Davide Bono eGiorgio Bertola. L’impennata deriva dall’abolizione dei vitalizi e quindi dal conseguente mancato versamento da parte dei consiglieri del 25% delle proprie indennità che serviva proprio per garantirsi la pensione. Con l’abolizione dei vitalizi, approvata nella scorsa legislatura, ma valida a partire da quella in corso, la quota che prima veniva versata ora finisce direttamente sul conto corrente dei consiglieri. Scherzi della contabilità pubblica. A supporto di quanto dicono i grillini pubblicano on line due buste paga di Bono, l’unico della formazione pentastellata a sedere su banchi del parlamentino regionale sia in questa che nella
passata legislatura. Nella busta del 15 aprile scorso l’importo lordo era di 15.139.665 euro (7.819 netto), lievitato a 16.801.015 (8.677 netto) in quella del 16 luglio. Tanto basta per far tornare alla carica i seguaci di Beppe Grillo sul taglio ai costi della politica: «E' a questo punto urgente l'approvazione di una nuova legge – scrivono in una nota -. Noi l’abbiamo già pronta e, come promesso in campagna elettorale, si accompagnerà all’istituzione di una misura per il reddito minimo garantito in Piemonte – affermano Bono e Bertola -. Proponiamo di ridurre fortemente lo stipendio dei consiglieri regionali (a 4500 euro netti al mese) e comunque non oltre lo stipendio del sindaco del Comune capoluogo di Regione (come vorrebbeRenzi), di eliminare l’indennità di fine mandato e di eliminare il vitalizio anche per coloro i quali lo stanno già percependo». Difficile che tali sforbiciate possano bastare per garantire il reddito minimo, ma certo sarebbe un ulteriore segnale di redenzione da parte dei protagonisti di Rimborsopoli e dintorni.
Tra i primi atti del suo mandato da presidente del Consiglio Mauro Laus ha dato un’altra significativa sforbiciata alle dotazioni per il personale passate da 62mila a 58mila euro per ogni consigliere con un risparmio complessivo di 2,1 milioni di euro.
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