Coldiretti, maxipacco con falsi agroalimentare esposto in piazza
ROMA- Fermare il trattato di libero scambio con
il Canada (Ceta) che legittima le imitazioni di tante eccellenze
agroalimentari italiane, spalancando le porte all'invasione di grano
duro e di carne a dazio zero. E' per questo che migliaia di allevatori,
agricoltori, consumatori, sindacalisti, ambientalisti sono arrivati a
Roma da tutta Italia per manifestare in piazza Montecitorio.
L'iniziativa è della Coldiretti, alleata questa volta con altre
organizzazioni (Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente,
Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e
Fair Watch), che chiedono di approfondire la questione in Parlamento
prima di assumere una decisione di ratifica che porterebbe ad
un'indiscriminata liberalizzazione e deregolamentazione degli scambi con
una vera e propria svendita del Made in Italy.
Simbolo della giornata il maxipacco esposto in piazza, con le
imitazioni delle specialità nazionali più prestigiose, dai formaggi ai
salumi, realizzate in Canada che di fatto sarà legittimato a produrre e
vendere ai consumatori di tutto il mondo. Spiegano bene la situazione i
tanti cartelli che si leggono in piazza tra i gonfaloni dei Comuni che
hanno aderito alla mobilitazione: 'No alla Fontina Made in Canada', 'Non
svendiamo i nostri marchi storici', 'Il Parmesan canadese umilia
l'Italia', 'Il prosciutto di Parma si fa solo in Italia', '#stopCETA per
salvare il made in Italy'.
"Penso che dobbiamo guardare all'accordo commerciale con il Canada
come ad un punto di partenza, come un'opportunità", così il ministro per
le politiche agricole Maurizio Martina sul Ceta. "E' giusto discuterne,
alzare l'attenzione, monitorare la situazione, affrontare tutti i nodi
che possono emergere - ha aggiunto -, ma quello che penso è che noi
abbiamo bisogno di buoni accordi, che ci aiutino a difendere meglio le
nostre produzioni di qualità in quei mercati e che garantiscano una
partnership non solo commerciale, ma appunto di relazioni più solide,
anche tra Europa e Canada. Vedo nel Ceta la possibilità di iniziare a
fare un lavoro serio di maggiore tutela delle nostre produzioni in quei
mercati. Oggi le nostre produzioni in quei mercati non hanno protezione.
Domani, con gli strumenti che l'accordo prevede, le protezioni a tutela
delle nostre qualità saranno superiori e quindi penso che sia un passo
necessario, va discusso, però sono per guardare alla possibilità che si
apre con questi accordi".
"Siamo qui alla manifestazione promossa dalla Coldiretti per
salvaguardare ciò che abbiamo conquistato negli anni per le imprese, per
le produzioni d'eccellenza agroalimentari e per i diritti delle
lavoratrici e dei lavoratori - ha detto Susanna Camusso, segretario
generale Cgil -. Chiediamo a tutti i nostri parlamentari di capire
meglio e quello che comporta, e non avere fretta ad approvare questo
trattato. Leggete e interpretate meglio le ragioni per le quali siamo
qui".
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