venerdì 27 novembre 2015

Puglia, raccolta delle olive bloccata dai controlli: interrogazione a Emiliano e Di Gioia

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Il Consigliere regionale Stea chiede al presidente della Regione Puglia e all’assessore all’Agricoltura come intendano affrontare la difficile situazione che stanno vivendo i piccoli proprietari terrieri. Raccolta delle olive L’aveva annunciato nei giorni scorsi e ora è passato ai fatti.


Gianni Stea, consigliere regionale del Movimento Schittulli – Area Popolare, ha presentato stamattina un’interrogazione urgente al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e all’Assessore all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia, in merito ai ripetuti controlli, effettuati nelle aziende agricole pugliesi, che stanno bloccando la raccolta delle olive. A dimostrarlo sono le tante segnalazioni giunte da tutta la Puglia e in particolare dal nord di Bari, dalla Bat e dalla Capitanata, da parte di piccoli proprietari terrieri. Il consigliere regionale non mette in discussione la finalità dei controlli che ritiene “pienamente legittimi, opportuni e necessari nell’ottica della lotta agli odiosi fenomeni del caporalato, del lavoro nero, dello sfruttamento e della lesione della dignità umana nelle nostre campagne”. Ad essere contestata, infatti, è la tipologia delle proprietà terriere in cui questi controlli vengono effettuati dalle autorità preposte: “Se mirati a proprietà e appezzamenti di piccolissime dimensioni che non producono alcun reddito e servono solo a soddisfare esigenze familiari e passioni personali – precisa Stea nell’interrogazione – di fatto rischiano di paralizzare e penalizzare fortemente quelle attività e quelle proprietà”. Un allarme lanciato in particolare da piccoli produttori di olive e uva da tavola “impossibilitati a ricorrere anche a familiari e amici per la raccolta, per paura di incorrere in pesanti sanzioni economiche e multe” e al tempo stesso, come fa notare Stea, “impossibilitati anche a procedere ad assunzioni e formalizzazione di un qualsiasi contratto con terzi per provvedere alla raccolta stessa”. Il contesto che si è venuto a determinare è molto preoccupante secondo Gianni Stea: “Migliaia di quintali di prodotti rischiano così di marcire nei campi, con pesanti ripercussioni economiche per i piccoli proprietari terrieri”. Da qui l’interrogazione del consigliere regionale diretta a Emiliano e Di Gioia. Al governatore della Puglia e all’assessore all’Agricoltura, Gianni Stea chiede come intendano intervenire per affrontare la questione: “Una situazione incresciosa che – si legge nell’interrogazione – sarebbe facilmente risolvibile definendo l’estensione dei terreni coltivati ad uso strettamente familiare e senza fine di lucro, da altri di portata ben più vasta e degna di considerazione. Salvaguardando così le esigenze dei piccoli proprietari terrieri, e impedendo sia l’abbandono progressivo della terra che la mancata raccolta di quantitativi di prodotti in un momento di crisi generalizzata che colpisce in particolare le famiglie pugliesi a basso reddito” conclude Stea.




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