Denny Pellegrino|giovedì 05 giugno 2014
Cutrone(Sel): “8 Pue su 9 progettati da Amendolara
“Da domani tutto sarà
diverso, ci saranno problemi perché l’armonia di questa maggioranza è stata
minata”. Sono le parole del sindaco Conte
prima del suo voto a favore dell’incompatibilità di Antonio Amendolara (Pdl).
Il consigliere di maggioranza è dunque incompatibile secondo
quanto deciso ieri dal consiglio comunale con 11 voti favorevoli (l’intera
opposizione, Lista Conte, Mep, il sindaco e il presidente Nicola Cutrone), 5 astenuti (Pdl e Socialisti) e zero voti
contrari.
Ma ricostruiamo la vicenda. Il consiglio del 6 maggio aveva
discusso su un parere positivo espresso
dal Ministero degli Interni, in seguito a un quesito posto dallo stesso segretario comunale Alfredo Mignozzi, circa l’incompatibilità di Amendolara a ricoprire la carica di consigliere. Il dubbio nasceva dal fatto che fosse anche progettista
di alcuni Pue (Piani urbanistici esecutivi) a Palo del Colle. Il probabile
conflitto d’interesse era stato portato all’attenzione del Ministero degli
Interni e della Prefettura i quali, hanno espresso parere favorevole circa
l’incompatibilità del capogruppo Pdl ma, hanno rimesso al consiglio comunale il
compito di fare una scelta. Amendolara ha avuto di tempo dieci giorni per
annullare le cause di presunta incompatibilità o controdedurle. Il Consiglio ieri ha bocciato quanto da lui presentato.
Pesanti le accuse dell’opposizione, soprattutto quelle di Cutrone (Sel): “Il consigliere-progettista nelle sue controdeduzioni prova a
distorcere la realtà. Questo atteggiamento non fa altro che minare
l’autorevolezza di quest’ Organo agli occhi dei cittadini che avvertono la
politica come perseguimento di fini personali – e ancora – […] Al consigliere Amendolara non interessa
migliorare la vivibilità della nostra città, ma persegue fini personali,
facendosi strumento istituzionale per rappresentare gli interessi del mondo dell’edilizia,
che hanno finalità d’impresa e quindi di massimizzare i profitti. […] Dopotutto
non sarà un caso che su nove Pue, l’ing. Amendolara è progettista di otto di
questi, quali i comparti A9, A12+G, A7, lottizzazione Siciliani, A8A, A2, A3,
comparto di tipo B lettera A – e conclude -
[…] Questo è solo un altro passo
per difendere la città da chi in questi anni ha tentato e tenta di metterci le
mani sopra […]”
Imprevista la richiesta scritta alla Prefettura, da
Amendolara, di una Commissione
d’inchiesta. Inutile la tenace difesa del consigliere Della Guardia (Pdl) che
ha così commentato: “Non posso tollerare
che qualcuno accusi il mio capogruppo di
aver messo le mani sulla città e soprattutto che questa maggioranza non dica
una parola in sua difesa. Per questo penso che la cosa sia voluta. Io ho letto
il rapporto del Ministero e la mia domanda rimane la stessa: questo rapporto di
lavoro formale tra Ente Comune e Amendolara si è concretizzato o no, esiste o
non esiste?”
A questo punto il dubbio rimane: scelta politica o scelta
giudiziaria?
Il leader di Realtà
Pugliese, Nicola Terlizzese, non le manda a dire e parla di “delegittimazione dello Stato qualora non si
accettasse il parere del Ministero degli Interni e si votasse contro
l’incompatibilità del consigliere ”.
Ed è proprio a questo che si è ricollegato Conte, e prima di lui D’Agostino, nel suo intervento finale: “Ho il dovere di rispettare il parere del Ministero e della Prefettura
in quanto massime autorità. Questa amministrazione ha prodotto tante delibere
anche e soprattutto grazie all’ Amendolara. Oggi dunque, non stiamo votando per
cacciare o meno un consigliere ma solo ed esclusivamente perché il Ministero ce
lo chiede in quanto ravvisa una causa di incompatibilità”.
Ora il capogruppo del Pdl ha ancora dieci giorni per
decidere se rinunciare all’incarico di progettista Pue o a quello di
consigliere. Intanto però, la maggioranza si spacca sotto gli occhi di tutti e
da “domani nulla sarà più lo stesso” ammette imbarazzato Conte.
Nessun commento:
Posta un commento