Cari Lettori, pubblichiamo di seguito la segnalazione inviataci dal nostro amico Giovanni, maggiori dettagli direttamente sul suo BLOG. A circa 2km dalla città di Palo del Colle - BA(nella foto si vede sullo sfondo), in località Trappeto del Principe, è ubicata la vecchia discarica cittadina, ormai esaurita, inattiva da diversi anni. Per inattiva intendo che, il Comune di Palo del Colle non smaltisce più in tale sito i propri rifiuti urbani; in realtà la discarica è attivissima e assolve quotidianamente il proprio compito, quello di ospitare rifiuti di ogni tipo, illegalmente. In un nostro sopralluogo abbiamo avuto modo di testimoniare la piena attività del sito; innanzitutto la discarica non si presenta affatto come quello che dovrebbe essere un sito ormai chiuso, infatti: -non c'è traccia di copertura impermeabile dei rifiuti, torce per la captazione del biogas e altre sostanze gassose prodotte dalla decomposizione anaerobica dei rifiuti; -non si è proceduti alla riqualifica ambientale del sito, obbligatoria per legge; -non c'è una chiusura perimetrale del sito, a cui chiunque può accedere anche con mezzi pesanti da rimorchio. Le conseguenze di tale incuria e disinteresse nei confronti della salute pubblica ci sono subito apparse chiare. Entrando nel sito abbiamo subito trovato rifiuti di ogni tipo, dal cui stato si intuiva il recente sversamento: elettrodomestici, copertoni, recipienti di vernici o altre sostanze chimiche, materiali da costruzione, lastroni in amianto. Molti di tali rifiuti sono stati evidentemente dati alle fiamme e la composizione prevalentemente plastica ha certamente causato la produzione di diossina, sostanza che si presenta sotto forma di nanoparticelle fortemente cancerogene per inalazione e che facilemente entrano nella catena alimentate (con conseguenze più che ovvie), ricadendo sui terreni limitrofi coltivati ad ulivo. Alla discarica dovrebbe essere immediatamente interdetto l'accesso: chiunque infatti potrebbe accedervi e sversare rifiuti di qualsiasi genere, anche estremamente tossici di origine industriale, ipotesi tutt'altro che surreale quando si parla di una regione martoriata dalle ecomafie e con il più alto numero di discariche abusive in Italia (fonte: Corpo Forestale dello Stato). Inoltre la decomposizione dei rifiuti (spero solo domestici) al di sotto della blanda e poco efficace copertura in terra provoca spesso fenomeni di autocombustione con la continua fuoriuscita di sostanze gassose nocive i cui miasmi si diffondono continuamente nell'intera area circostante e nella cittadina quando questa è sottovento. Ma forse il reato ambientale più grave è quello che probabilmente si consuma giorno dopo giorno, nel sottosuolo, in maniera pressochè invisibile e silenziosa: nel sito non ci sono geomembrane impermeabili nè di copertura, nè di base; non c'è la vasca di raccolta (obbligatoria per legge) del percolato (acque reflue altamente tossiche prodotte dalla contaminazione delle acque piovane a seguito della decomposizone dei rifiuti). Non essendoci perciò alcuna barriera, nè naturale nè artificiale, e alcuna vasca di raccolta, il percolato si infiltra nel sottosuolo inquinandolo; bisogna inoltre considerare l'eventuale presenza di una falda acquifera sottostante utilizzata per l'irrigazione degli uliveti della zona. Il pericolo per salute pubblica è evidente, reale, ma enormemente sottovalutato da per disinteresse o ignoranza sui temi ambientali la cui ricaduta sulla salute è silenziosa ed estremamente pericolosa. Quanti contadini lavorano nelle vicinanze ogni giorno, da anni, inalando i tossici gas di decomposizione e combustione? Quanti per anni avranno venduto o consumato olio (magari convinti della sua genuinità) prodotto in coltivazioni irrigate con acqua molto probabilmente inquinata dal percolato? Il sito necessita immediatamente una bonifica, per contenere e se possibile annullare, ulteriori forme di inquinamento: soltanto una presa di coscienza da parte della comunità sui pericoli che rappresenta tale discarica, sarà propabilmente il primo passo verso un'azione seria e tempestiva da parte del Comune. IMMAGINE 1 IMMAGINE 2 IMMAGINE 3 IMMAGINE 4 | |
giovedì 14 novembre 2013
LA DISCARICA DI TRAPPETO DEL PRINCIPE: 3 sindaci di Palo nei GUAI
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